Nollywood, così come viene colloquialmente chiamata l’industria del cinema nigeriana, ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni e, grazie alle piattaforme di streaming come Netflix, potrebbe presto diventare una risorsa per l’intero continente.
Tutti conoscono Hollywood ovviamente, e penso che buona parte di voi sappia anche cosa sia Bollywood… ma quanti hanno mai sentito parlare di Nollywood? Con questo termine, risultato della fusione tra le parole Nigeria e Hollywood, viene indicata l’industria cinematografica nigeriana e, più in generale, quella africana. Questo universo, ancora poco conosciuto dai più ma estremamente attivo, potrebbe però presto salire alla ribalta grazie ai recenti servizi di streaming internazionali.
Il cinema in Nigeria
Per chi non ne fosse a conoscenza la produzione di film in Nigeria ha avuto inizio nei primi anni ’60, anche se il primo vero successo al botteghino si è avuto solo nel 1992 con il film Living in Bondage, prodotto da NEK Video Links per la regia di Chris Obi-Rapu. Da lì in poi la cinematografia nigeriana e quella africana si sono affermate sempre di più nel panorama internazionale, con alcune pellicole che hanno fatto capolino durante i grandi eventi del cinema a livello mondiale, come ad esempio il Festival di Cannes.
La maggior parte dei film è prodotta da compagnie indipendenti o da singoli produttori; tuttavia il capitale necessario alla produzione cinematografica in Nigeria deriva dal veloce e opulento sistema di produzione e di vendita. I film richiedono un budget piuttosto limitato proprio perché hanno l’obiettivo di ricreare le dinamiche personali e sociali del quotidiano, abbattendo così i costi di produzione e i tempi di lavorazione. La rete di distribuzione all’inizio si limitava alle maggiori città, affidando alle trasmissioni televisive
I registi nigeriani adottano le nuove tecnologie molto velocemente, non appena esse risultino disponibili, riducendo ancora di più i tempi di editing e montaggio ad ogni nuova produzione. Si stima che ogni settimana quasi trenta nuovi titoli vengono distribuiti sul mercato nigeriano e che di ognuno si vendano mediamente 50mila copie. Il prezzo di una copia è di soli due dollari, il che rende il prodotto assolutamente fruibile dalla maggioranza della popolazione nigeriana ma, al tempo stesso, estremamente vantaggioso per i produttori.
Nollywood nel mondo
Fino ad ora l’espansione di Nollywood si era limitata principalmente al continente africano soprattutto a causa della pirateria. La vendita di dvd pirata, che ha afflitto il mercato fin dai primi anni del 2000, ha danneggiato pesantemente gli introiti dell’industria e ha impedito il finanziamento di nuove produzioni. La situazione però sta finalmente cambiando, grazie all’ingresso sulla scena dei servizi di streaming online quali Netflix, Prime Video e Disney+.
Queste piattaforme infatti sono sempre alla ricerca di nuovi tipi di contenuti da proporre ai propri utenti: basti vedere ad esempio l’enorme flusso di materiale di provenienza coreana che di recente ha rimpolpato i palinsesti sia del sistema di video on demand con sede a Los Gatos che di quello targato Amazon. Con l’apertura al mercato nigeriano e africano si verrebbe a creare nuova domanda per l’intero settore, tale da quadruplicare le entrate e creare circa 20 milioni di posti di lavoro.
Considerando che Nollywood al momento è la seconda industria cinematografica al mondo per numero di pellicole prodotte, preceduta solo dall’indiana Bollywood, per i servizi in streaming un accordo di questo tipo garantirebbe un flusso costante di nuove proiezioni per i futuri cataloghi. D’altro canto per il Paese si tratterebbe finalmente dell’occasione di mostrare al mondo l’Africa vista dagli africani. In conclusione entrambe le parti hanno molto da guadagnare da una possibile partnership: vedremo in futuro come si svilupperà la faccenda.