L’ASMR è il soggetto di centinaia di video in Rete capaci di milioni di visualizzazioni. In questo articolo ti spiegheremo il significato e come scoprirli.
Di acronimi, in Italia, siamo pieni in ogni angolo. Ogni ufficio, dipartimento, gruppo ha un acronimo. Forse l’acronimo serve anche a dare autorevolezza a ciò a cui si riferisce, ma se anche così fosse, non è questa la sede in cui intendo indagarlo.
Ho aperto l’articolo trattando di acronimi perché intendo parlarne di uno in particolare: ASMR.
L’avete già sentito? È la prima volta? Non sapete cosa significhi ma più o meno sapete di cosa stiamo parlando? Proviamo a fare un po’ di chiarezza e a esplorare qualche aspetto particolare di questo tipo di contenuti.
ASMR: Cosa significa?
Anzitutto il significato dell’acronimo: ASMR significa “autonomous sensory meridian response”, che tradotto significa “risposta sensoriale meridiana autonoma” (così l’angolo Wikipedia l’abbiamo smarcato). In parole povere, questa lunga sequela di parole si traduce in una sensazione estremamente concreta, ossia un generale formicolio e piacere in tutto il corpo. Detta così può sembrare attinente alla sfera sessuale, ma non è questo il caso.
Nell’era dei contenuti digitali, dove in sostanza tutti possiamo teoricamente creare foto, video o audio e condividerli con la rete, i contenuti ASMR si sono ricavati uno spazio considerevole in mezzo a balletti, gattini e scherzi. Si tratta principalmente di contenuti video e audio; in entrambi la componente predominante è proprio quella auditiva. Anche perché occorre sottolineare che all’interno di questi contenuti non è minimamente importante sapere cosa o chi produca un particolare suono. Quello che conta, l’unica cosa che conta, è ascoltarlo.
Considerando che i contenuti audio sembrano essere balzati agli onori delle cronache in questi anni, grazie alla diffusione dei podcast e a social come Club House, c’è da aspettarsi che questo tipo di contenuti ASMR si possa diffondere ancora di più. Ad aiutarli c’è sicuramente la società nella quale viviamo, frenetica, stressante, ansiogena e spesso poco soddisfacente.
Una condizione di rilassatezza
È in una condizione come questa che trovano spazio gli audio e i video ASMR. Parole sussurrate, voci dolci, basse, rumori delicati, ripetitivi, come i ticchettii o la schiuma. In generale suoni ben lontani dalla quotidianità (quindi non c’è musica), spesso difficili da trovare e da udire in mezzo al frastuono. Rumori così particolari da riuscire a “spegnere” i pensieri e provocare, appunto, quella sensazione di formicolio e rilassatezza.
Youtube ha una raccolta enorme di video ASMR, dove coloro che li fanno si piazzano davanti al microfono e, letteralmente, producono suoni. Spotify ha playlist e podcast dedicati a questo tipo di contenuti. TikTok offre una serie di dirette ad ogni ora della giornata. Persino Pornhub e affini hanno una sezione di video ASMR, ovviamente declinati secondo i loro contenuti.
Non c’è trama, storia o suspense; solo una sequenza di suoni. Forse è proprio in quel contrasto tra la quotidianità, fatta di costanti stimoli che bombardano i nostri sensi e la nostra attenzione, e il niente condensato in particolari suoni ad essere la chiave vincente dei contenuti ASMR.
Perchè guardare e ascoltare l’ASMR
Ci si potrebbe chiedere a che pro creare e fruire di simili prodotti. Principalmente come modo per conciliare il sonno, per rilassarsi o, più semplicemente, per mettere un attimo in pausa il resto del mondo. Ascoltandoli, ho collegato spesso i contenuti ASMR con la sensazione che provai all’interno della stanza del silenzio durante un percorso termale. Certamente sono due esperienze diverse, perché la stanza termale era totalmente priva di suoni, mentre, come detto, i contenuti ASMR sono basati sul suono.
Il fatto è che spesso il silenzio spaventa; forse perché non ci siamo più abituati. Ma le tipologie di suoni prodotte dai contenuti ASMR riescono a scacciare la sensazione di ansia che si proverebbe nel silenzio assoluto e, allo stesso tempo, sembrano essere in grado di ricreare una sorta di condizione prenatale, quasi ci si trovasse all’interno del grembo e giungessero a noi suoni ovattati e filtrati.
Se, come risulta da diversi report, i farmaci più venduti in questi ultimi anni sono gli psicofarmaci (ansiolitici e antidepressivi), non c’è da stupirsi che i contenuti ASMR trovino sempre maggiore spazio. Questo non significa che questi ultimi siano cure efficaci a livello psicologico. Non vi sono ancora ricerche e pubblicazioni in merito. Quello a cui ci si può affidare è l’esperienza diretta che ne fanno le persone, senza doverne trarre conclusioni mediche.
In un senso più ampio, per altro, l’elemento che trovo piacevole nei contenuti ASMR è la capacità di relazionarsi con il concetto di mindfull body, teorizzato da Margaret Lock e Nancy Scheper- Hughes, due antropologhe di altissimo livello. Non c’è più divisione tra mente e corpo, come avviene ad esempio nella medicina occidentale.
Senza perdermi in una lezione di antropologia medica, ciò che intendo dire è che un prodotto così materiale (ancorché digitale), come lo sono i contenuti ASMR, perché creati attraverso la materia (voce, aria, oggetti, suoni) e percepiti attraverso i sensi, raggiunge la mente e da lì scatena la sua reazione, rilassando sia quest’ultima che il corpo. Non è un relax riempito di contenuti social da scorrere, né la perdita di parte della coscienza come nel sonno. È semmai uno stadio intermedio, di presenza in un mondo i cui confini si sono ristretti talmente tanto da implodere come una supernova nella quale non percepire altro se non flebili suoni alieni e il nulla cosmico.
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