La pratica dello shadowban sta diventando sempre più comune tra i vari social network e anche TikTok, la nota app cinese, applica un sistema simile su alcuni degli account che violano i termini di servizio
Che TikTok sia un social sempre più usato in ambito marketing non è certo un mistero: abbiamo già visto i numeri che l’app cinese è riuscita a raggiungere in poco tempo nel precedente articolo riguardo l’algoritmo di TikTok. Con una simile base di utenti è chiaro che i brand abbiano tutto l’interesse a essere presenti sulla piattaforma, creando dei profili aziendali con cui aumentare la propria visibilità. C’è però un rischio che si corre nel caso si scelga di adottare una strategia di marketing troppo aggressiva: quello dello shadowban. Per quanto il social cinese infatti abbia sempre negato di ricorrere a simili sistemi, molti account hanno subito delle penalizzazioni da parte del social che non lasciano dubbi in proposito.
Un pericolo in agguato
Partiamo subito col dire che lo shadowban, per come è comunemente inteso, non esiste su TikTok. Questo però non vuol dire che la piattaforma non applichi nessun tipo di restrizione agli account che violano le politiche di comportamento dell’app: semplicemente TikTok adopera un altro sistema. Al contrario di Instagram ad esempio, dove il profilo posto sotto shadowban viene oscurato per chiunque non lo segua, su TikTok il profilo “incriminato” rimane perfettamente visibile…ma i suoi video, presenti e futuri, vengono esclusi dalla sezione “Per Te”. A prima vista questa potrebbe sembrare una penalità di poco conto, ma in realtà ha conseguenze pesantissime.
Questo tipo di limitazione può avere un’impatto fortemente negativo sul profilo che ne è vittima. L’intero ecosistema delle visualizzazioni di TikTok infatti ruota quasi interamente alla pagina “Per Te”. La maggior parte degli utenti è abituata a consultare i video suggeriti dall’app ignorando gli altri, perfino quelli dei profili seguiti: di conseguenza, venire esclusi dai video proposti equivale a non ricevere più visite. Ciò riduce in modo drastico la visibilità di un profilo, spesso portandola quasi a zero. Dato che, in questo caso, stiamo osservando la questione dal punto di vista di un profilo aziendale, questo si traduce in un’enorme perdita in termini di investimenti ed engagement.
Il motivo per cui esiste un simile meccanismo di controllo è presto detto: contrastare l’uso dei bot. Sono infatti milioni i bot che girano sui social, ideati esclusivamente con lo scopo di aumentare artificialmente l’engaging di un profilo. Ovviamente questo tipo di interazione “fasulla” va a danno della credibilità dei social, che hanno di conseguenza cercato una soluzione a questo dilagare di bot. Per questa ragione TikTok ha voluto inserire un sistema ad hoc per arginare il problema alla radice.
Come evitare lo shadowban su TikTok
Fortunatamente incappare nello shadowban è molto più difficile di quanto non si creda. TikTok, per quanto utilizzi un sistema di ban automatizzato piuttosto rigido, non commette spesso errori di valutazione. Questo avviene perché il meccanismo è basato sullo stesso algoritmo che seleziona i video da mettere in trend. Nella maggior parte dei casi, per evitare qualsiasi rischio, basta rispettare i termini di utilizzo della piattaforma e attenersi ad alcune norme di comportamento. La prima è quella di evitare a tutti i costi lo spam, sia di commenti che di messaggi diretti. La seconda e più importante è quella di astenersi dall’usare la tecnica del follow/unfollow.
Nella maggior parte dei casi comunque la penalizzazione non è permanente. Uno shadowban, secondo quanto riportato dagli utenti, può durare da un minimo di due giorni ad un massimo di 3 settimane circa. Una volta trascorso questo tempo, se non ci sono state altre infrazioni, il profilo torna al suo stato originale. È però possibile, in particolari cicostanze, uscire prima da questa condizione attraverso alcune azioni: dato che lo shadowban si attiva solo quando viene rilevata una violazione delle regole, la prima cosa da fare è controllare se per caso uno dei propri video viola i termini di servizio. In questo caso, una volta eliminato il problema, solitamente la situazione si normalizza in un paio di settimane.