SEO nel 2021: cosa è cambiato?
La SEO, un acronimo che è sempre più influente nel mondo digital. L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è un modo efficace per attirare i consumatori sulle tue piattaforme online, se la usi correttamente.
La SEO è in continua evoluzione e rimanere aggiornati sugli ultimi update di Google può rappresentare una sfida. Tuttavia, ne vale la pena: in genere dal 70% all’80% degli utenti si concentrano esclusivamente sui risultati organici e ignorano gli annunci a pagamento. Inoltre, circa il 28% di queste ricerche genera un acquisto.
Nel corso del 2020 e, soprattutto nel 2021, ci sono state molte evoluzioni da parte di Google sul suo algoritmo, ma cosa è cambiato principalmente? Andiamo, così, a darvi alcuni consigli che potranno aiutare i siti ad ottenere un posizionamento migliore sul motore di Mountain View.
SEO ed IA: il ruolo delle automazioni
La SEO e la IA (Intelligenza Artificiale) stanno cambiando il modo in cui le persone interagiscono online. L’algoritmo di Google, noto come RankBrain, gioca un ruolo fondamentale per mostrare i risultati dai motori di ricerca.
Una dichiarazione di Greg Corrado, un senior di Google che ha contribuito allo sviluppo di RankBrain, ha evidenziato che l’algoritmo ha una capacità propria di apprendimento. Questo significa che RankBrain migliorerà con il tempo e che l’IA selezionerà in modo autonomo gli articoli da mostrare secondo le tendenze SEO.
Ma come rendere ottimizzato un sito per una SEO di una intelligenza artificiale? Google non condivide dettagli ma si può notare che l’esperienza utente sia uno dei fattori determinanti per un buon posizionamento.
Alcuni di questi fattori sono, ad esempio, la velocità di apertura di un sito e il tempo trascorso su una pagina. Quindi il contenuto di un sito e come un utente interagisce con esso rientrerà sicuramente nel posizionamento finale.
Oltre a questi fattori, l’anzianità di un sito e la sua “buona condotta” nel corso del tempo, aiutano ad ottenere un miglior posizionamento sul motore di ricerca.
Ho un dominio e un sito nuovo, come posso entrare in TOP 10?
Ovviamente, se si legge quanto sopra, si pensa che un sito nuovo o un dominio nuovo abbia molte difficoltà ad entrare in una possibile TOP 10 dei risultati a causa di un basso valore. Ed è qui che entra, invece, in gioco completamente la SEO. Dal 2019 Google ha sperimentato l’indicizzazione MOBILE FIRST e questo è un fattore di Ranking.
Questo tipo di indicizzazione riguarda la versione mobile di un sito web, considerandola come “principale” rispetto alla versione desktop. Questa necessità nasce dal fatto che il 73% degli utenti utilizza principalmente il cellulare per navigare sul web.
Durante il 2021 arriverà anche un nuovo fattore che prediligerà i siti strutturati per la velocità: i Core Web Vitals. Ve ne ho già parlato in questo articolo (link a Sito web bello o indicizzato) e rientrano a pieno diritto nei fattori di ranking per il 2021.
La SEO si sta naturalmente evolvendo verso il risparmio di energia per i dispositivi mobile e per una navigazione più “piatta” rispetto al passato. Senza però tralasciare alcune vecchie pratiche che tutt’ora funzionano e che continueranno a funzionare.
La SEO e le pratiche classiche: cosa funziona ancora?
Un articolo lungo, sopra le 600 parole, rimane preferibile per i motori di ricerca. Un articolo molto breve indica un contenuto di bassa qualità secondo la IA e dunque ottiene un punteggio inferiore. I contenuti Long Read, dunque superiori alle 1200 parole, ottengono addirittura un posizionamento eccellente se ben strutturati.
Per strutturare bene un articolo lungo si deve ricorrere ai sottotitoli. Dividendo l’articolo in H2/H3/H4 a seconda del punto dell’articolo, si può ottenere un articolo spezzettato e facilmente digeribile per l’algoritmo, facilitandone la lettura e il posizionamento.
I paragrafi di un articolo devono poi essere corti. Non dobbiamo dilungarci troppo in frasi superiori alle 30 parole, pena un abbassamento della qualità dell’articolo.
L’inserimento di un’immagine come foto di copertina o all’interno dell’articolo aiuterà a poter rientrare in quella categoria di Featured Snippet che tanto va di moda su Google al giorno d’oggi.
L’immagine dovrà rispettare ovviamente dei requisiti di Google: non deve mai superare i 300kb e deve avere una funzione di Lazy-Loading.
Grazie a questo la pagina avrà un peso notevolmente inferiore e verrà dunque indicizzata prima dal crawler di Google.
E infine, come ultimo punto per la SEO, possiamo identificare la parola chiave. Una volta ci si concentrava sulla parola chiave come se fosse la cosa più importante della struttura. Si è poi capito che le parole chiave secondarie sono importantissime per la ricerca semantica. E soprattutto per la ricerca Locale, la SEO e la ricerca semantica svolgono un ruolo fondamentale.