Il personal branding, se sviluppato correttamente, può diventare un utile strumento di business e di crescita professionale
Che cos’è però in realtà il personal branding e perché è importante nel mondo di oggi? Ve lo spieghiamo in quest’articolo.
Che cos’è il personal branding?
Partiamo dalle basi: per poter spiegare chiaramente cosa sia il personal branding, è necessario fare un piccolo passo indietro e partire stabilendo prima di tutto cosa sia un brand. Il brand, detto comunemente anche “marca”, è quell’insieme di caratteristiche e valori che identificano un marchio o un’azienda, differenziandola dalle altre.
Con l’espressione Personal Branding si fa quindi riferimento ad un complesso di strategie messe in atto per promuovere sé stessi e le proprie competenze, dove l’individuo viene “pubblicizzato” come se fosse appunto un brand. Gestire il proprio brand significa dunque gestire in maniera strategica la propria immagine professionale, in particolare ciò che gli altri percepiscono di noi.
L’importanza del personal branding
Chiarito di cosa stiamo parlando, non è difficile capire perché portare avanti un personal branding solido possa influire positivamente sia sulla propria attività che sulla propria carriera. Il mondo di oggi è digitale e le persone, oberate di lavoro e con poco tempo a disposizione, utilizzano smartphone e pc per navigare in rete e crearsi un’opinione propria prima di prendere qualsiasi decisione. Tramite la branding chiunque può far conoscere agli altri i suoi valori, la sua vision e la sua professionalità, emergendo dalla massa e attraendo di conseguenza più opportunità più in linea con il suo profilo.
Il personal branding è importante a ogni livello, dal semplice impiegato fino al CEO di una multinazionale: tutti infatti, in fondo, vogliamo che il mondo ci veda nell’interezza delle nostre capacità, esperienza e personalità. Oggi, grazie al web e ai social, tutti possiamo narrare la nostra storia come persone e come professionisti, facendo trasparire tutte le nostre potenzialità. Per citare Jeff Bezos, fondatore di Amazon:<<Il tuo brand è quello che dice la gente quando non è con te nella stessa stanza>>.
Come creare il proprio personal branding
Determinate dunque la definizione e l’importanza del personal branding vediamo, nella pratica, quali sono i passaggi base nella creazione di un personal branding:
1 – Stabilisci la tua identità
Il primo step, nella creazione di qualsiasi personal brand, è fondamentalmente stabilire la propria identità. In questa fase è necessario capire bene chi siamo, quali sono i nostri talenti, le nostre competenze e le nostre passioni: dobbiamo insomma comprendere cosa ci rende unici per poterlo poi comunicare agli altri. Un approccio è quello di partire dai nostri punti di forza e sottolineare quello che ci può far emergere dalla folla, usando poi queste basi per creare un’identità unica, coerente e riconoscibile
Questo ovviamente non vuol dire creare una falsa immagine di sé:
Quello che le persone vedranno online deve corrispondere a quello che realmente siamo nella vita reale.2 – Cerca la tua audience
Una volta decisa l’identità che sarà alla base del nostro brand, il secondo passo è decidere a chi vogliamo comunicarla. Quando si parla di brand infatti tentare di parlare a tutti e per tutti, spesso vuol dire non parlare a nessuno. Dobbiamo quindi chiederci chi è il nostro pubblico, a chi può interessare quello che abbiamo da dire. Una volta capito questo, pensiamo a quali sono i suoi interessi, i suoi problemi e le sue esigenze, in modo da poter offrire contenuti e servizi pensati su misura.
In questo punto è fondamentale anche valutare con attenzione se la “nicchia” in cui abbiamo deciso di inserirci sta davvero crescendo. Non ha molto senso infatti investire tempo e risorse per promuovere la propria immagine se sappiamo già che il nostro pubblico è destinato a sparire.
3 – Trova il giusto mezzo
Stabilito “chi siamo” e a chi vogliamo rivolgerci, è arrivato il momento di decidere con quale mezzo comunicare il brand. Il web infatti offre una miriade di opzioni valide e sta a noi scegliere quali sono le più appropriate al nostro caso. Un buon modo per capire dove orientarsi in questi casi è partire dal proprio pubblico: se sappiamo chi ci segue e a chi vogliamo comunicare il nostro messaggio, la scelta più logica da fare è di usare i canali abituali del nostro target.
All’inizio comunque il consiglio è sempre quello di limitarsi a 2 o 3 canali, come ad esempio un blog e 2 social: la creazione di contenuti infatti richiede tempo e, dividendo la nostra attenzione e le nostre forze su troppi fronti, rischieremmo di non ottenere niente. Meglio quindi concentrarci prima sui canali che offrono maggiori possibilità di intercettare la nostra audience: nel caso il nostro personal branding avesse particolarmente successo, potremo sempre espanderci in seguito.
Completato anche quest’ultimo passaggio ciò che ci ritroveremo tra le mani è lo scheletro di un personal brand ben strutturato. Adesso ciò che resta da fare è svilupparlo: bisogna armarsi di costanza ed iniziare la “
pubblicando contenuti utili e d’impatto su base regolare. Occorrono molto tempo e lavoro prima di poter vedere dei risultati, come quando si comincia da zero con un brand: se però si ha davvero qualcosa di utile da dire, è probabile che qualcuno di realmente interessato ascolterà.